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LITERNUM Liternum è stata una delle prime colonie marittime romane, così come Puteoli e Volturnum. Fondata nel 194 a.C. in un territorio già popolato fin dalla preistoria era ubicata a Nord di Cuma e precisamente sulla sponda sinistra della Literna Palus, oggi nota come Lago Patria. La colonia fu assegnata a circa trecento veterani della seconda guerra punica ed in questa cittadina Publio Cornelio Scipione detto "l’Africano" costruì la sua dimora dove morì e lì fu sepolto, deluso dalla politica romana che aveva sminuito i suoi successi militari. Liternum ha avuto la sua massima crescita in età augustea grazie alla costruzione della via Domiziana che consentì maggiori scambi sia con Pozzuoli che con Roma, diventando nodo stradale di grande importanza. Dal IV secolo d.C. iniziò la decadenza della colonia fino alla completa distruzione per mano dei Vandali di Genserico. Scavi archeologici eseguiti nel 1932 hanno riportato alla luce i resti dell’impianto originario del Foro con il Capitolium, la Basilica e il Teatro. Scavi successivi hanno consentito di individuare altri edifici e parti di strade cittadine nonché, fuori dalle mura, residui dell’anfiteatro e la necropoli con la maggior parte delle sepolture di epoca imperiale.
Il Foro ha un impianto rettangolare e misura m. (92x41,50), dotato di due ingressi, era attraversato dalla vecchia Domitiana in pietra di basalto. Si evincono, tratti di pavimentazione in pietra di tufo, tracce del colonnato che lo cingeva per tre lati, resti di edifici pubblici, la tomba di Scipione ed un muro realizzato in “opus reticulatum”.
L'edificio misura m. (32 x 23,40) ed è a navata unica, costruita in età repubblicana è caratterizzata da un'ampia entrata a tre varchi con la parete di fronte all'ingresso ritmata da una successione di colonne e al centro di questa era posizionato il seggio del magistrato.
Il tempio, realizzato al centro del lato ovest del foro, di tipo "tetrastilo", su alto podio, misura m. (17 x 23,40) e risale alla fondazione della colonia, 194 a.C. . Così come risulta dai residui, le colonne erano di ordine corinzio e realizzate in pietra vulcanica.
Il teatro, ubicato a nord del Capitolium, ha un diametro di 40 m. e fu realizzato anche grazie a donazioni private. La scena era decorata con alcune statue ritrovate nei pressi dell'edificio, ritenute di Faustina minore (dama dell'elite locale) e l'altra di Artemide Efesia. La cavea, presumibilmente rifinita in blocchi di marmo, era servita da tre "vomitori" ai quali si accedeva da un portico e poteva ospitare circa 1000 spettatori.
L'Ara di Scipione collocata di fronte al teatro è il "monumentum" funerario di Publio Cornelio Scipione, un vero "Heroon" (santuario monumentale eretto per un eroe) dai caratteri stilistici semplici e austeri e realizzato in pietra vulcanica. Il monumento commemorativo fu visitato con devozione fino all'epoca Flavia, soprattutto dopo la realizzazione della frequentatissima via Domiziana che collegava Pozzuoli con Roma. L'Ara è l'unico elemento architettonico quasi integro del Foro di Liternum, che ha resistito alle scorrerie barbariche e alla successiva sistematica spoliazione a riprova del profondo rispetto sempre vivo nei riguardi dell'eroico condottiero.
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